Biografia

Sono una scultrice autodidatta che ha sempre coltivato l’interesse per le arti figurative, a partire dal disegno durante gli anni della scuola, seguito da pittura ad acquerello e poi dalla scoperta della scultura in età adulta. 

Le mie prime sperimentazioni di modellazione sono come da tradizione avvenute tramite bozzetti in creta, sia di corpi figurativi che astratti.  A metà degli anni 90 a Milano ho iniziato a frequentare l’ atelier-laboratorio di Giacomo Sparasci e AnnaMaria Miglietta, artisti scultori salentini, tramite i quali mi sono avvicinata alla lavorazione della pietra leccese coltivando la mia sensibilità verso le forme curvilinee e la rappresentazione astratta di corpi.  In contemporanea ho frequentato la Scuola serale di Ceramica Cova sempre a Milano.  Tra il 2003 ed il 2006 mi sono avvicinata alla lavorazione del marmo presso il laboratori atelier guidato dallo scultore Cesare Riva a Pietrasanta, nel cuore della regione marmifera delle Apuane.

Da allora, ho coltivato e sviluppato la mia passione artistica e la pratica scultorea in maniera indipendente, in parallelo alla mia attività professionale di manager nel settore della finanza, e sempre intervallando momenti di confronto con artisti, scultori e/o ceramisti italiani e stranieri.  Dal 2011 al 2016 mi sono trasferita a Londra per lavoro e qui ho frequentato la Art Academy.

Al mio rientro in Italia ho iniziato a frequentare la bottega laboratorio dell’artista ceramista Guido De Zan a Milano dove ho appreso la lavorazione ceramica a lastra.  Dopo alcuni mesi trascorsi in vari laboratori ceramici milanesi, finalmente nel 2018 decido di aprire il mio studio “aRtelier” nella casa dove oggi risiedo gran parte dell’anno ovvero a Egro di Cesara, un piccolissimo borgo in pietra tra le colline sulla sponda occidentale del lago d’Orta.

Tecnica ed estetica

Oggi lavoro in prevalenza con gres ricco di chamotte, preparato dal ceramista Giovanni Crippa presso cui cuocio le mie sculture in forno elettrico a 1220 °C e talora in forno a gas a 1280 °C.  Tutti i miei lavori sono interamente fatti a mano tramite la tecnica a lastra integrata con colombino e modellato ove necessario.  Spesso  miei lavori sono una combinazione di gres e legno che recupero io stessa durante le camminate nei boschi intorno ad Egro, e che poi pulisco, intaglio, levigo e rifinisco per adattarsi alla forma scultorea finale.

Creo forme scultoree che sono corpi femminili che fanno presenza di sé nel mondo e che sono espressione della mia forza creativa nel senso più preciso del termine, vale a dire che creo il mondo che voglio intorno a me.  Il mio è principalmente uno sguardo ed una riflessione materica sul femminile che si manifesta tramite le sinuosità delle curve che prevalgono nei miei lavori rispetto a spigoli, linee rette e superfici piatte.

Negli anni più recenti ho usato lo strumento del “vaso” per costruire forme intorno ad un vuoto interno e che dialogano con l’ambiente in un rimando di dentro e fuori.  Con il vaso esploro, in un gioco di concavo e convesso, il dialogo tra la forma ed il mondo circostante.  Il vaso mi permette di approfondire sia la forma in se che la superficie, la texture.  Essa è il punto di confine o contatto tra il contenitore ed il mondo esterno, contiene e separa, permette interferenze di quel mondo tramite gli interstizi, si piega di fronte al peso del mondo esterno, oppure lo penetra con i propri spigoli.  In questo dialogo tra un dentro ed un fuori la superficie è il linguaggio e su di essa concentro l’esplorazione tramite la ricerca di sinuosità continue, ovvero con spigoli e rientranze angolari che alterano la sequenza di concavo e convesso e tramite l’alterazione della texture con graffiato o solchi e incisioni. 

Anche quando uso la forma “vaso” in realtà non sono affatto interessata alla dimensione funzionale, anzi, direi che ho un disinteresse totale verso la funzionalità a favore del piacere della forma per sé stessa.  Non faccio design e non sono interessata a creare o perseguire un’estetica funzionale.  Al contrario, spesso chiamo i miei vasi “dis-funzionali” in quanto le pareti sinuose, curvate, ripiegate o manipolate interferiscono con la funzione e talora la impediscono. 

Un ulteriore tema che mi affascina è quello architettonico con il quale esploro una dimensione concettuale in cui la forma architettonica assume una connotazione metafisica.  In questa dimensione, costruisco case di fantasia, con boschi sui tetti, scale che si rincorrono, zigurrat e luoghi immaginari. 

Nella estetica dei miei pezzi, siano essi le forme corporee, i vasi disfunzionali o le architetture, il colore è secondario rispetto alla forma ed al colore naturale del gres che utilizzo.  Privilegio gres dai toni neutri, terrosi e/o carnali, che tendo a smaltare con smalti anch’essi di tono neutro, terroso affinchè le nuances di colore si sovrappongano e non interferiscano con la percezione della forma. 

Formazione

+ - 2015

Workshop su tornio, The Bernard Leach Pottery, UK

+ - 2013 – 2015

Corsi brevi e laboratori di scultura presso The Art Academy London

  • Scultura del corpo e ritratto a creta e gesso dal vivo – guidato da Christy Symington MRBS
  • Scultura a creta creativa – guidato da Arabella Brooke
  • Master ritratto a creta – guidato da Suzie Zamit SPS
  • Master ritratto a creta – guidato da Ed Smith
+ - 2013

Corso breve in formatura e fusione presso Central Saint Martins – University of the Arts London

+ - 2005 - 2006

Apprendistato con lo scultore Cesare Riva – Pietrasanta Marble Carving Studio, Pietrasanta, Italia

+ - 2003 – 2005

Corso triennale in ceramica artistica e tornio presso la Civica Scuola di Ceramica Via Quarenghi Milano

+ - 1998 – 2004

Laboratori di scultura e apprendistato con gli scultori Giacomo Sparasci e Anna Maria Miglietta Studio